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  • Fiere, Rimini e Vicenza vanno all'assalto di Bologna

    Italian Exhibition Group è interessata a definire un'integrazione con il gruppo fieristico del capoluogo emiliano-romagnolo per rafforzare la presenza territoriale e dare vita a un polo nazionale. Da definire gli assetti politici tra i vari azionisti pubblici delle due società a partire dalla Regione Emilia-Romagna.

    Scatta il risiko del business fieristico. A innescarlo è  Italian Exhibition Group, ovvero la società che gestisce le fiere di Rimini e Vicenza e che ora punta con decisione sulla conquista dell'ente BolognaFiere. "Il cda della società, tenutosi in data odierna, ha manifestato il proprio interesse a valutare un’operazione di integrazione con il gruppo Bologna Fiere, conferendo mandato al presidente, Lorenzo Cagnoni, e all'amministratore delegato, Corrado Peraboni, di approfondire la fattibilità dell’operazione con il management della società felsinea".

    Il progetto non è nuovo. Da tempo, anche prima dell'integrazione tra Rimini e Vicenza, la società di gestione della fiera romagnola studiava la fusione con Bologna Fiere, all'epoca la maggiore per dimensioni. Non si era fatto nulla, ma poi si era tornati a parlare di un possibile polo emiliano-romagnolo con il coinvolgimento dell'ente fieristico di Parma. 

    Adesso, invece, le cose sono cambiate e l'ad Peraboni, ex Fiera Milano e Fondazione Fiera Milano, può studiare il merger con la rivale fiera emiliana. Il tutto per andare a insidiare la leadership del gruppo fieristico lombardo, il principale del mercato italiano.

    Va detto che la partita Ieg-BolognaFiere non è facile perché c'è di mezzo la politica locale. La società di Rimini e Vicenza è controllata al 49,29% da Rimini Congressi (la quota sale al 57,39% dei diritti di voto) che a sua volta fa riferimento a Rimini Holding (35,58%), ossia la finanziaria del Comune rivierasco, ed è partecipata da Vicenza Holding (19%) e dalla Regione Emilia-Romagna (4,7%). BolognaFiere vede invece nel suo capitale il Comune di Bologna (14,71%), la Camera di Commercio cittadina (14,68%), la Regione Emilia-Romagna (11,56%) e la Città Metropolitana di Bologna (11,29%) oltre a Confindustria Emilia (6,57%) e altri soci minori.

    Sarà quindi l'ente regionale il vero ago della bilancia di questa partita, che si gioca anche all'interno del Partito Democratico. Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, renziano doc, arrivato quasi al termine del suo secondo mandato, già da tempo è infatti indicato quale possibile figura istituzionale di riferimento per Ieg (presidenza) e, a questo punto, del potenziale polo fieristico regionale.

    Fonte: Class Editori
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